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Tipi di celiachia


Non sempre la celiachia si manifesta in modo palese, esistono infatti differenti
tipi di celiachia a seconda del quadro clinico del paziente al momento
della diagnosi.
Vediamoli di seguito nel dettaglio.


Celiachia classica o tipica
La forma tipica della celiachia è quella che compare nei primi mesi di vita,
dopo alcune settimane o alcuni mesi dall’introduzione del glutine nella
dieta, ovvero dopo l’inizio dello svezzamento. Il lattante che era all’inizio
florido e in buona salute diventa nervoso, intrattabile, presenta addome
gonfio, soffre di diarrea persistente, ha casi di vomito frequente e un
arresto della crescita o addirittura perdita di peso. Se la diagnosi tarda ad
arrivare, il bambino diventa pallido e sofferente e presenta il pannicolo adiposo
sottocutaneo svuotato, flaccido e cascante, anche a livello dei glutei.
Più i sintomi sono precoci, più la diarrea è importante e acquosa e
può portare a uno squilibrio elettrolitico tale da arrivare a una forma di
disidratazione estrema chiamata shock ipovolemico o crisi celiaca (ma
questa è storia della medicina, quando la celiachia non era ancora molto
conosciuta). Le analisi di laboratorio possono rilevare anemia da mancanza
di ferro, diminuzione dell’albumina nel sangue, riduzione della
calcemia e carenza assoluta o relativa di vitamine.


Celiachia atipica e celiachia florida
La forma atipica è caratterizzata da un inizio tardivo dei sintomi, in prevalenza
extraintestinali ma comunque associati a difficoltà digestive generiche
e a dolori addominali persistenti. L’età in cui i sintomi compaiono può
essere molto varia, più tipicamente tra i 5 e i 7 anni nei bambini, ma anche
in età adulta. Vediamo di seguito i più tipici disturbi extraintestinali.
I dolori articolari (artralgie e artriti) possono in alcuni casi essere associati
a celiachia: con una dieta priva di glutine e senza cure antinfiammatorie
questi dolori tendono a scomparire.
La perdita di calcio nelle ossa (osteoporosi) è molto frequente nei celiaci;
anche in questi casi una dieta adeguata riesce a ridurre il disturbo.
Un sintomo più caratteristico è la carenza di ferro, perché questo minerale
viene assorbito a livello del duodeno, dove è più evidente il danno
provocato dalla celiachia. L’anemia da carenza di ferro può essere a volte
l’unico segno della celiachia atipica.
Può indicare celiachia anche una dermatite caratteristica con bolle e prurito
che interessa gomiti, ginocchia e glutei e regredisce con la dieta, anche
se i sintomi intestinali non sono molto gravi (dermatite erpetiforme).
Un altro segno particolare che può far sospettare la celiachia è la displasia
(anormale composizione) dello smalto dei denti, che inizia con semplici
solchi e alterazioni del colore dello smalto per arrivare alla sua perdita
completa, con grave sofferenza del dente.

Ricordiamo infine che anche pubertà ritardata, riduzione della fertilità e
aborti ripetuti possono far pensare alla celiachia.

Celiachia silente
Quando si individua un paziente celiaco, di solito si eseguono gli esami
di screening su tutta la famiglia. In questo modo è possibile individuare,
eventualmente ricorrendo anche a una biopsia, altri componenti del nucleo
familiare che possono presentare le lesioni tipiche della mucosa intestinale,
accompagnate da sintomi generici e poco evidenti, come stanchezza,
irritabilità, perdita di capelli e desquamazione cutanea, tutti sintomi
che regrediscono appena si inizia la dieta senza glutine.

Celiachia potenziale o latente
Si riscontra in quei soggetti che presentano i segni sierologici di celiachia,
pochi sintomi clinici e alterazioni minime o nulle a livello della mucosa
del duodeno (rilevate con la biopsia). Non è chiaro se queste persone
potranno diventare celiache e se, quindi, quando non manifestano i sintomi,
debbano seguire una dieta priva di glutine.

tratto da Sono celiaco, non malato! - di Raffaella Oppimitti e Gianfranco Trapani
red edizioni



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